I risultati dello studio coreano
L’allarmante messaggio viene trasmesso da uno studio condotto in Corea del Sud su una popolazione di 6,7 milioni di persone e pubblicato sulla famosa rivista scientifica Circulation: gli sbalzi di peso corporeo, così come di pressione arteriosa e dei livelli di glicemia e colesterolo non sono benefici per la nostra salute, aumentano anzi il rischio di incorrere in ictus, infarto ed altre malattie cardiovascolari. Benché lo studio abbia limiti metodologici e si riferisca ad una singola popolazione, il campione analizzato è abbastanza numeroso da far riflettere sugli esiti devastanti che tali modificazioni producono sullo stato di salute.
Cosa comportano le diete yo-yo?
Le diete cosiddette ‘yo-yo’, che provocano continui cambiamenti del peso corporeo, così come squilibri importanti a livello di colesterolo, glicemia e pressione arteriosa potrebbero avere effetti dannosissimi anche in quei soggetti che prima di sottoporsi al regime alimentare erano sani. La ricerca, in effetti, ha seguito un campione di individui per cinque anni e mezzo notando che i soggetti il cui peso fluttuava di continuo avevano aumentato il rischio di mortalità del 127%, di infarto del 43% e di ictus del 41%. Gli studiosi sono giunti a queste preoccupanti conclusioni analizzando i dati del Sistema Assicurativo Sanitario Nazionale della Corea del Sud relativi a più di 6 milioni di persone, senza storia clinica di cardiopatia ischemica, diabete, ipertensione, dislipidemia, cioè in stato di buona salute all’inizio dello studio. Nel corso di 7 – sette – anni di osservazione, i ricercatori hanno registrato i livelli di peso corporeo, colesterolo, pressione arteriosa e glicemia per almeno tre volte, solitamente a cadenza biennale, tenendo in considerazione che alcuni di questi cambi potevano essere dovuti anche a modificazioni dello stile di vita (aumento/diminuzione dell’attività sportiva o una dieta più o meno sana). Al termine dello studio, il risultato ha mostrato che il rischio di mortalità era aumentato, per l’andamento altalenante dei valori, sia nei soggetti che avevano migliorato il proprio stile di vita sia in quelli che lo avevano peggiorato.
Limiti della ricerca e confronto con altri studi :
Lo studio, pur presentando una valutazione numericamente importante del campione di soggetti esaminato, essendo di natura osservazionale non consente di individuare una relazione di causa – effetto e/o una spiegazione del fenomeno osservato. Inoltre, poiché lo studio è stato condotto su una popolazione esclusivamente coreana, non risulta scontato che questa relazione possa essere osservata anche in altre popolazioni. Ciò nonostante, i Ricercatori Endocrinologi della Scuola di Medicina dell’Università Cattolica di Seoul hanno dimostrato l’importanza di tenere sotto controllo i sopracitati valori e la rilevanza di prestare particolare attenzione alla loro fluttuazione. D’altro canto, altri studi condotti in precedenza su differenti campioni di popolazione hanno ugualmente suggerito che la variabilità di tali parametri rappresenti un fattore negativo sulla salute degli individui.
L’importanza della prevenzione !
È, quindi, superfluo rammentare che l’indicazione della dietoterapia e della terapia medica sul controllo dei parametri metabolici (variazioni di peso, glicemia, colesterolo ed assetto lipidico) debba essere espressa, proposta e dettata dal medico specialista endocrinologo , insieme alla valutazione cardiologica, per la più adeguata, opportuna e pertinente assistenza terapeutica nel follow-up del paziente e nella prevenzione dei tanto temuti accidenti cardio-vascolari secondari ad un equilibrio metabolico non corretto. Di conseguenza, risulta chiaro quanto sia utile e necessario affidarsi per la prescrizione di una dieta all’appropriata competenza dello specialista endocrinologo, in quanto profondo conoscitore delle mutevoli ed intricate variazioni endocrino-metaboliche e del loro corretto approccio clinico, al fine di conseguire una accurata prevenzione utile alla salvaguardia ed il mantenimento del proprio benessere.