La donna a 40 anni si trova in una fase cruciale della vita. Da un lato considera ancora una possibile maternità: infatti, circa l’8% delle italiane ha il primo figlio dopo i 40 anni; dall’altro, con l’incombere della menopausa, si pone quesiti essenziali per un progetto di longevità in pieno ed efficiente benessere ed in buona salute.
Per questo bisogna indiscutibilmente privilegiare una prospettiva clinica squisitamente multidisciplinare e pluri-specialistica per porre, finalmente, la salute della donna davvero al centro di una visione medica maggiormente integrata: endocrinologica, oncologica, ginecologica ed internistica.
Attualmente, grande attenzione viene dedicata :
- alle problematiche neurobiologiche cerebrali, alle alterazioni del sonno, al cervello enterico o viscerale e al microbiota;
- alle irregolarità mestruali e alle chance di realizzare l’ultimo sogno di maternità;
- alle sfide metaboliche, per l’intrecciarsi di fattori disendocrini non solo degli ormoni sessuali, ma anche tiroidei e pancreatici;
- ai fattori di rischio cardiovascolari tradizionali ed emergenti, considerando che l’infarto è la prima causa di morte nella donna e che le cause cardiovascolari sono responsabili del 34,6% delle mortalità nelle donne italiane, con attenzione anche al rischio trombotico;
- infine, all’interesse sempre più attento e costante alla prevenzione oncologica in ginecologia attraverso tests sempre più precisi e decisivi nella diagnostica dei tumori femminili.
Oggi sappiamo di avere un sistema nervoso centrale che governa le diverse funzioni del nostro organismo (big brain), ma pochi sanno che abbiamo anche un secondo cervello a livello intestinale, il cervello viscerale o enterico (little brain), che è altrettanto importante dal punto di vista della salute. La conseguenza è che, mentre tutti dedicano una particolare attenzione per il ‘big brain’, pochi la orientano verso il cervello viscerale o ‘little brain’ che assume una importante regolazione di alcuni aspetti della vita quali il tono dell’umore, il rapporto con il cibo, la maggiore vulnerabilità al sovrappeso e all’obesità, l’immunità, la soglia del dolore ed il rapporto con le emozioni più importanti; quindi, conoscere e rispettare il cervello enterico consente di vivere complessivamente in un migliore stato di salute affidandosi ad una visione più complessa ed integrata più consona all’ambito pluri-specialistico.
L’impostazione prettamente chirurgica, esclusiva della Ginecologia, spesso minaccia l’imprescindibilità di una più adeguata prevenzione, una migliore accuratezza delle diagnosi e l’indirizzo verso terapie più appropriate o innovative, già patrimonio della conoscenza e della formazione internistica. Senza fraintendimento, equivoco, incomprensione o travisamento si ritiene che la caratterizzazione ultra-specialistica internistica, endocrinologica ed oncologica associata alla ginecologia, sia un tassello importante e fondamentale nella più adeguata formazione professionale rivolta alla realizzazione di un progetto di benessere dedicato alla peculiare cura ed attenzione della salute femminile.
Ragion per cui, è intuitivo che bisogna stimolare lo specialista ginecologo ad una visione multidisciplinare e integrata della salute femminile, per ridurre le vulnerabilità biologiche, ottimizzarne la diagnosi e la cura per potenziare le possibilità di vita, in pieno benessere, degli anni che attendono la donna dopo i 40 anni. Una diagnostica strutturata, in una visione integrata multidisciplinare ed ultra-specialistica, dedicata alla salute femminile esprime una completezza di valutazione, anche sul piano terapeutico, per una perfetta messa a punto di indicazioni a trattamenti sempre più adeguati per il benessere femminile.