Le donne giovani trattate per tumori uterini o ovarici presentano un incremento del rischio di riduzione della densità di massa ossea e di osteoporosi nel primo anno dopo la diagnosi, e dovrebbero essere controllate alla ricerca di cambiamenti ossei.
Ciò emerge da uno studio condotto su 185 pazienti nell’università del Winsconsin, secondo cui i medici dovrebbero seguire le attuali linee guide NCCN sullo screening della densità di massa ossea nelle donne al di sotto dei 65 anni con tumori ginecologici e sottoposte a terapie che hanno influenzato la funzionalità ovarica.
In base ai risultati dello studio, le donne con tumori ginecologici sottoposte a rimozione ovarica e chemioterapia potrebbero richiedere una valutazione più precoce della densità ossea, a partire da un anno dopo il trattamento.
In questa popolazione lo screening della perdita d’osso è praticabile tramite la tomografia -TC opportunistica.
Le attuali linee guida generali che raccomandano la valutazione di routine della BMD ogni 2 anni nelle donne che hanno ricevuto trattamenti che hanno danneggiato la funzionalità ovarica, si basano in larga misura su dati derivanti da pazienti con tumori mammari, ma sinora scarseggiavano i dati sulle donne sottoposte ad ooforectomia e terapie oncologiche, entrambe noti fattori di rischio di perdita d’osso.
La perdita d’osso è un problema importante per le donne sopravvissute a un tumore, e in particolare per quelle la cui sopravvivenza prevista è lunga. L’identificazione precoce di questo problema è importante ai fini della salute ossea a lungo termine e della prevenzione dell’osteoporosi.
I ricercatori prevedono di investigare ulteriormente il ruolo della chemioterapia sulla perdida d’osso nelle pazienti con tumori ginecologici, ivi compresa la perdita d’osso correlata al dosaggio della chemioterapia. Andrà investigata, altresì, anche la perdita d’osso nelle pazienti al di sopra dei 65 anni, dato che esse potrebbero presentare un rischio maggiore di quello dettato semplicemente dall’età anagrafica.