La peri-menopausa determina grandi cambiamenti per l’organismo della donna molti dei quali coinvolgono i sistemi regolatori della funzione cardiovascolare in maniera diretta o indiretta. In questo periodo della vita femminile le modificazioni ormonali, l’età e la manifestazione di fattori di rischio concorrono alla frequente comparsa di patologia cardiovascolare.
In menopausa, è opportuno considerare i fattori di rischio cardiovascolare, il loro valore predittivo e l’effetto degli ormoni sessuali su di essi, al fine di valutare un eventuale trattamento ormonale sostitutivo e l’attuazione di possibili strategie di prevenzione primaria e secondaria. La terapia ormonale sostitutiva modifica i fattori di rischio cardiovascolare migliorandone gli effetti espressivi dei fattori emodinamici e coagulativi, ormonali e metabolici, oltre che psicologici.
L’uso della terapia ormonale sostitutiva deve essere personalizzato e la somministrazione di preparati ormonali deve essere iniziata precocemente per stabilire un “continuum” estrogenico dalla vita fertile alla post-menopausa, in una condizione di integrità delle pareti vascolari.
L’invecchiamento, insieme ai processi infiammatori e degenerativi che esso comporta, induce l’aterosclerosi ed un’alterata risposta vascolare a stimoli anche fisiologici, oltre che una sostanziale diminuzione dei recettori estrogenici a livello della parete vascolare.
Risulta importante, quindi, nonché di fondamentale rilevanza, affidarsi all’endocrinologo-ginecologo per la precoce ed attenta valutazione clinica ed il monitoraggio di questa delicatissima fase dell’età della donna, al fine di scongiurare i molteplici fattori di rischio enunciati.