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La pandemia e la zona bianca, fra speranza e prudenza

C’è aria di libertà e voglia di stare insieme tra i tavoli dei bar che affollano i centri cittadini e le strade adiacenti ai centri storici, nelle zone della movida cittadina. Già in ‘zona gialla’ vi erano state meno restrizioni, adesso proviamo a rivivere quella normalità che ci manca da tanto tempo; anche se dobbiamo continuare a indossare le mascherine e mantenere il distanziamento perché il virus ancora non è scomparso. Il ritorno alla socializzazione è un giorno importante e l’Italia corre verso la normalità, ma sempre sotto il segno della prudenza.

Ospedale, centri salute, ambulatori: obbligo di mascherina per tutti

L’Istituto per la sicurezza sociale avvisa che nei locali dove si esercita l’attività sanitaria i presidi anti Covid dovranno essere indossati anche dai vaccinati. Infatti, nel recepire le nuove disposizioni normative che consentono un ulteriore allentamento delle restrizioni contro il Covid-19 si indica come ancora necessario il mantenimento di alcune misure di precauzione negli ambienti sanitari al fine di salvaguardare, sempre in via prioritaria, la salute pubblica ed in particolare delle persone ritenute più fragili. Nello specifico, si dispone l’obbligo di indossare la mascherina all’interno di tutti i locali esercenti attività sanitaria (ospedale, centri salute, ambulatori, farmacie, uffici amministrativi) sia per gli utenti, sia per tutto il personale, anche se già sottoposti a vaccinazione, qualora ci si trovi in presenza di pubblico e di pazienti.

Restano confermate anche le disposizioni relative al mantenimento del distanziamento fisico, all’utilizzo dei presidi raccomandati e di pulizia e igienizzazione delle mani.

Rinnovate anche le limitazioni per le visite dei familiari ai ricoverati nei reparti di degenza, secondo gli orari e le procedure già in vigore, che consentono l’accesso solo a un familiare per degente, previa l’esibizione di un certificato di vaccinazione oppure di guarigione da Covid nei sei mesi precedenti la visita in reparto o di tampone antigenico negativo effettuato entro le 24 ore precedenti la visita. Confermato anche l’obbligo di tampone antigenico o molecolare ai pazienti che devono essere sottoposti a interventi chirurgici o a indagini diagnostiche invasive (gastro ed endoscopie, prove da sforzo cardiologiche, pneumo- e altri esami indicati).

È obbligatorio utilizzare strumenti di protezione individuale per i professionisti in studio?

Sì, l’obbligo sussiste nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e, quindi, anche negli studi professionali. Ove l’attività professionale comporti comunque un contatto diretto e ravvicinato con soggetti non conviventi e non sia possibile rispettare in modo continuativo la distanza interpersonale di almeno un metro, occorre sempre utilizzare gli strumenti di protezione individuale, nel rispetto anche delle altre prescrizioni previste dai protocolli di sicurezza anti-contagio. Tra le linee guida riguardanti la gestione degli spazi, si devono ricordare la:

  • Predisposizione di aree filtro all’accoglienza, nelle quali poter far espletare agli utenti tutte le pratiche igieniche e protettive di accesso con il previsto triage anti Covid-19;
  • Sospensione dell’uso di spazi condivisi ed accesso individuale alla struttura (ad eccezione di minori o portatori di handicap accompagnati singolarmente);
  • Predisposizione e utilizzo obbligatorio di dispositivi di prevenzione ad uso personale conforme: deposizione di apparecchi elettronici e oggetti personali in buste monouso da depositare all’ingresso, lettura della temperatura all’ingresso, igienizzazione mani con appositi dispenser a luci infrarosse, sovrascarpe e guanti monouso, mascherine, camici…

https://www.vitalefrancesco.it/indicazioni-necessarie-per-laccesso-allo-studio-medico-in-questo-periodo

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