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Cambiamenti ormonali e rischi per il cuore in menopausa

Le malattie cardiovascolari nella donna generalmente si presentano in età più avanzata rispetto agli uomini (in media con 10 anni di ritardo) e dopo la menopausa. Il rischio cardiaco più basso delle donne in età fertile viene attribuito al ruolo protettivo degli estrogeni. Dopo l’ultima mestruazione la diminuzione degli estrogeni cambia il metabolismo e può portare ad aumenti di peso e della pressione arteriosa. Una nuova ricerca recentemente pubblicata sull’ European Journal of Preventive Cardiology, per la prima volta, ha dimostrato un collegamento diretto tra i cambiamenti ormonali e i metaboliti circolanti, con un aumento dei fattori di rischio cardiovascolare. Questo risultato ribadisce l’importanza di una sana alimentazione e dell’attività fisica per le donne in menopausa e pone in evidenza il tema della terapia endocrino-metabolica in fase precoce come possibile strategia di prevenzione cardiovascolare.

Un approccio pluri-specialistico e multidisciplinare da parte di un esperto endocrinologo e ginecologo può svelare tutte le problematiche metaboliche, ormonali e ginecologiche, in termini di prevenzione e cura, in modo da allontanare i rischi cardiovascolari conseguenti ai cambiamenti ormonali e metabolici della peri-menopausa. Alcuni ricercatori finlandesi hanno arruolato nello studio 218 donne in peri-menopausa che non utilizzavano la terapia ormonale sostitutiva. Con indagini ormonali e metaboliche del sangue ogni tre-sei mesi fino all’inizio della post-menopausa sono stati misurati i livelli di numerosissimi metaboliti e degli ormoni che regolano il ciclo mestruale. Poiché la transizione alla menopausa, ovvero il periodo con livelli ormonali variabili e mestruazioni irregolari, varia enormemente da persona a persona, i tempi per la valutazione sono stati individualizzati. L’età media delle donne in esame era di 51,7 anni.

La menopausa è stata associata ad un cambiamento statisticamente significativo nei livelli di 85 metaboliti. I cambiamenti associabili ai livelli ormonali riguardavano colesterolo, trigliceridi e acidi grassi. Dopo un aggiustamento per età, durata del follow-up, livello di istruzione, stato di fumatore, consumo di alcool, attività fisica e qualità della dieta è emersa in particolare l’influenza delle variazioni ormonali legate alla menopausa sui livelli di colesterolo LDL. Questo studio collega i cambiamenti ormonali durante la menopausa alle alterazioni metaboliche che favoriscono le malattie cardiache. Studi precedenti non hanno confermato lo stato della menopausa con misurazioni ormonali, il che significa che non potevano differenziare gli effetti della menopausa dall’invecchiamento. Pertanto, tali risultati indicano che l’inizio della terapia ormonale sostitutiva nelle prime fasi della menopausa, cioè durante la transizione, offre il massimo effetto cardioprotettivo. Le donne dovrebbero prendere il prima possibile in seria considerazione una valutazione specialistica multidisciplinare con un medico endocrinologo e ginecologo per le numerose valutazioni endocrino-metaboliche e ginecologiche da eseguire al fine di preservare e tutelare il proprio benessere in toto.

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