Negli ultimi anni, l’attenzione della ricerca si è focalizzata sul microbiota intestinale, una comunità batterica che risiede nel nostro intestino. Considerato il nostro “secondo cervello”, il microbiota svolge un ruolo cruciale nella promozione della salute. Questo nuovo “organo” all’interno del nostro sistema digestivo non solo regola il sistema immunitario e il metabolismo, ma anche difende il nostro corpo dai patogeni. Inoltre, ha la straordinaria capacità di produrre e controllare neurotrasmettitori che influenzano patologie neuropsichiatriche e neurodegenerative.
Il microbiota vive in simbiosi con noi, tanto che l’uomo ha sviluppato sistemi di interazione specifici per batteri e virus. La cura dell’apparato digerente può innescare un circolo virtuoso, influenzando positivamente umore e benessere psicofisico. Mantenere l’equilibrio del microbiota è fondamentale per prevenire gravi malattie, e una dieta sana, l’uso di probiotici e prebiotici possono contribuire a riequilibrare la disbiosi.
Gli antibiotici possono influenzare il microbiota, con alcuni che riducono batteri patogeni e altri che favoriscono quelli salutari. La rifaximina, in particolare, agisce positivamente in senso eubiotico sul microbiota intestinale. Tuttavia, esistono anche collegamenti tra microbiota e lo sviluppo di tumori al colon-retto, legati agli stili di vita e alla familiarità. La protezione può derivare da una dieta ricca di frutta, verdura, carboidrati non raffinati, vitamina D e calcio, evitando l’uso prolungato di antinfiammatori non steroidei. Tutti questi fattori sono strettamente legati alla salute del microbiota.
La letteratura scientifica ha evidenziato che alcuni batteri possono favorire lo sviluppo di patologie, incluso il cancro. Il microbiota opera in due modi cruciali per mantenere la salute: stimolando il sistema immunitario a rispondere rapidamente agli agenti patogeni e contrastando direttamente gli agenti patogeni nel tratto gastrointestinale. Queste scoperte indicano la strada per sviluppare terapie e integratori in grado di contrastare batteri “non protettivi”, sottolineando l’importanza di sane abitudini per mantenere in salute il microbiota attraverso campagne di sensibilizzazione.