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Le donne con insufficienza ovarica precoce e rischio di malattie autoimmuni

Una ricerca finlandese pubblicata su “Human Reproduction-2024” ha rivelato che i processi autoimmuni svolgono un ruolo chiave nell’insorgenza dell’insufficienza ovarica precoce. Infatti, le malattie autoimmuni come il diabete di tipo I, la malattia di Addison, il lupus e le malattie infiammatorie intestinali sono da due a tre volte più comuni tra le donne cui è stata diagnosticata un’insufficienza ovarica precoce, rispetto alla popolazione generale.

Il gruppo di studio ha identificato circa 4000 donne che avevano una diagnosi di insufficienza ovarica prima dei 40 anni e le ha confrontate con oltre quindicimila donne senza la diagnosi di insufficienza ovarica precoce. In entrambi i gruppi, quindi, è stata valutata la presenza di malattie autoimmuni rivelando che tra le donne in cui era presente l’insufficienza ovarica, oltre il 5% aveva ricevuto una diagnosi di almeno una malattia autoimmune prima dell’avvio della terapia ormonale sostitutiva e in oltre il 12%, altresì, aveva avuto almeno una malattia autoimmune dopo l’avvio della terapia farmacologica. Tutte le partecipanti, inoltre, avevano maggiori probabilità di manifestare una malattia autoimmune prima di una diagnosi di insufficienza ovarica rispetto al gruppo di controllo.

In particolare, tra le donne con insufficienza ovarica precoce, il rischio di incidenza di malattie autoimmuni variava da quasi il doppio per le ghiandole tiroidee iperfunzionanti ad un incremento di oltre venti volte maggiore per le malattie autoimmuni multi-ghiandolari. Le donne che non soffrivano di malattie autoimmuni al momento della diagnosi di insufficienza ovarica avevano quasi tre volte più probabilità di avere una malattia autoimmune nei tre anni successivi, con un rischio significativamente più alto, rispetto al gruppo di controllo, durante un periodo di follow-up di 12 anni.

Pertanto, per tale evidente correlazione, il medico o il pluri-specialista in ambito endocrinologico e ginecologico deve assicurare maggiore attenzione e cura al fine di non sottostimarne gli eventi patologici conseguenti.

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