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Terapia ormonale sostitutiva, effetti su peso, diabete e disturbi dell'umore

La terapia ormonale sostitutiva (TOS) è stata riconosciuta come una strategia protettiva dal punto di vista metabolico e interviene su diabete, osteoporosi, disturbi dell’umore e controllo del peso.

Studi internazionali di rilievo hanno evidenziato che le donne in terapia ormonale presentano un rischio ridotto di sviluppare il diabete mellito di tipo 2; infatti, gli estrogeni migliorano la sensibilità dei tessuti periferici all’insulina riducendo la resistenza insulinica che spesso si manifesta in menopausa. Essi potenziano la funzione dell’insulina proteggendo così dall’insorgenza del diabete; inoltre, gli estrogeni esercitano un’attività antiossidante, che contribuisce a migliorare la funzionalità dei recettori insulinici. La somministrazione transdermica degli estrogeni, in particolare, ha dimostrato una maggiore efficacia nel migliorare la sensibilità insulinica e, altresì, minori effetti collaterali rispetto alla somministrazione orale.

Altri benefici della terapia sostitutiva si riscontrano efficaci:

  1. nel prevenire l’osteoporosi, riducendo il rischio di fratture; infatti, è l’unico trattamento che, partendo da una condizione di osso normale, ne riduce significativamente il rischio di fratture;
  2. migliorare la qualità della vita delle donne, influenzando positivamente la qualità del sonno e i disturbi dell’umore; infatti, può prevenire o trattare i disturbi dell’umore associati alla menopausa ed è sinergica con i trattamenti antidepressivi. Questo è particolarmente rilevante poiché molte donne sperimentano ansia e depressione durante la menopausa. La terapia ormonale può stabilizzarne l’umore e migliorare la qualità del sonno, spesso compromessa in questa fase della vita;
  3. dal punto di vista metabolico, la stessa terapia aiuta a prevenire l’aumento di peso e la distribuzione del grasso addominale, che è metabolicamente sfavorevole; infatti, Il grasso addominale è associato ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e diabete. Quindi, la terapia ormonale sostitutiva aiuta a mantenere una distribuzione del grasso più favorevole, simile a quella della premenopausa.

È da sottolineare, altresì, che risulta importante considerare il timing dell’inizio della terapia. Le linee guida raccomandano di iniziare la terapia ormonale sostitutiva prima dei 60 anni o entro 10 anni dall’ultima mestruazione. Inoltre, la scelta del tipo di progestinico è cruciale per non contrastare l’effetto benefico degli estrogeni sulla funzione insulinica e metabolica in generale.

La terapia ormonale sostitutiva non è uguale per tutte le donne, ma esistono diverse formulazioni con composizioni farmacologiche differenti. È concettualmente sbagliato parlare di una sola terapia ormonale; dobbiamo invece parlare di vari tipi di terapie ormonali. Ogni formulazione ha effetti diversi sul metabolismo e sulla salute in generale: quindi, è importante personalizzare la terapia in base alle esigenze ed alle caratteristiche peculiari della donna, affidandosi alle cure di un esperto specialista, meglio se è un multi-specialista endocrinologo e ginecologo.

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