Un gruppo di ricercatori danesi ha misurato la concentrazione di diverse molecole nelle urine per valutare le relazioni fra funzione della tiroide e meccanismi metabolici dell’organismo. I risultati desunti, fra l’altro, fanno ipotizzare una relazione fra assunzione di caffè e concentrazione nel sangue di FT4.
La triioidotironina (T3) e la tiroxina (T4) sono i due principali ormoni prodotti dalla tiroide che influenzano, modulandone la funzione, tutti i tessuti dell’organismo. Essi sono coinvolti anche in numerosi processi metabolici, da quello che permette l’utilizzo dell’energia a quello del metabolismo degli zuccheri. I ricercatori hanno valutato la concentrazione di numerose molecole nelle urine per avere indicatori indiretti dei processi metabolici influenzati dagli ormoni tiroidei. Con complessi metodi di laboratorio, sono state analizzate le urine di oltre 9000 soggetti ed i risultati hanno fornito numerose conferme. La prima riguarda la relazione fra livello di FT4 nel sangue e metabolismo del glucosio: più alto è il primo, più elevato è l’utilizzo di glucosio nei tessuti, più bassa è la concentrazione di glucosio nelle urine. Altrettanto evidente si è rivelata l’associazione fra livelli di ormoni della tiroide e metabolismo dei grassi. Il riscontro più interessante, però, ha riguardato una forte associazione positiva fra livelli nel sangue di FT4 e concentrazione nelle urine di una molecola denominata trigonellina.
La trigonellina è presente in molte piante, tra le quali quella del caffè. Poiché varie ricerche hanno dimostrato che la trigonellina non viene metabolizzata nell’organismo umano, ma è eliminata quasi completamente immodificata, essa è considerata come un indicatore attendibile dell’assunzione di caffè. Inoltre, a proposito della relazione fra assunzione di caffè e tiroide, si sa che c’è un ridotto assorbimento di L-tiroxina, quando essa è assunta insieme al caffè. Per tale motivo si consiglia l’assunzione terapeutica dell’ormone tiroideo, a digiuno e molto prima della colazione, nei soggetti che necessitano tale somministrazione.
Gli autori, nel commentare i risultati ottenuti con il loro studio, ipotizzano altresì che una delle sostanze contenute nel caffè, come ad esempio la teofillina (un alcaloide presente nelle foglie di thè, ma anche nei semi di caffè e guaranà), potrebbe modulare l’attività delle cellule della tiroide determinando un aumento della secrezione della tiroxina. Ulteriori ricerche, confermando tali evidenze, preciseranno i fini meccanismi che sono alla base della relazione fra assunzione di caffè e secrezione di ormoni tiroidei.