La metformina è un farmaco ad azione pleiotropica impiegato anche nel trattamento del diabete, in quanto riduce il peso e migliora la composizione corporea. Alcuni studi hanno suggerito che potrebbe avere un effetto positivo anche sul metabolismo osseo.
D’altro canto, l’obesità è un fattore di rischio per il diabete di tipo II e per lo sviluppo di fratture. In particolare, il grasso viscerale sembra avere un ruolo importante nella riduzione della densità minerale ossea e della qualità ossea. La compromissione della salute ossea dovuta all’obesità potrebbe derivare dall’attività pro-infiammatoria promossa dal tessuto lipidico.
L’uso della metformina è associato ad una riduzione del peso e ad una sensibilizzazione all’insulina. Infatti, dalla letteratura emerge che questo farmaco, oltre ad avere un effetto positivo sulla massa magra e su quella grassa, potrebbe svolgere un effetto benefico sul metabolismo osseo. Uno studio internazionale danese ha verificato gli effetti del trattamento con metformina in associazione con insulina, in un arco temporale di 18 mesi, confrontandolo con un gruppo di controllo in cui è stata utilizzata l’insulina più un placebo. A tale scopo, questo studio ha incluso pazienti con età maggiore di 30 anni, con indice di massa corporea compreso tra 25 e 40 kg/m2, una emoglobina glicata ≥ 7,5% e, altresì, trattati con terapia ipoglicemizzante da almeno un anno e/o con insulina da almeno 3 mesi.
I pazienti trattati con metformina nell’arco di 18 mesi hanno assunto meno peso e la loro percentuale di massa muscolare è diminuita in minore misura. Inoltre, rispetto al placebo, la metformina è risultata aumentare in modo statisticamente significativo la densità ossea ed il contenuto minerale osseo, anche se in piccola entità. In particolare, la metformina sembra avere un effetto sull’osso corticale e un piccolo o nullo effetto sull’osso trabecolare. Nella ricerca il trattamento con metformina, altresì, ha comportato un minore aumento di peso, una migliore composizione corporea ed un effetto positivo sulla qualità dell’osso rispetto al placebo. Tali cambiamenti non si spiegano con il solo effetto della metformina sul peso corporeo, quindi, è possibile che questa molecola abbia anche un effetto diretto sui muscoli o sulla microarchitettura dell’osso. Ulteriori studi sono, quindi, necessari per definire le azioni proprie della stessa molecola indagando, in un maggiore arco temporale, anche altri aspetti relativi alla salute dell’osso, come il vero rischio di frattura. Tuttavia, i risultati di questa analisi suggeriscono che la metformina migliori la salute ossea, confidando che già questo potrebbe rivestire importanti implicazioni di carattere clinico.
Ancora una volta risulta utile sottolineare quanto sia importante la più appropriata valutazione specialistica da parte dell’endocrinologo-ginecologo, sia in ambito endocrino-metabolico e sia ginecologico, per la tutela della salute e la cura del benessere femminile in toto.