Numerosi studi scientifici dimostrano, in modo sempre più evidente, quanto siano essenziali gli estrogeni per la salute delle donne e per il loro benessere, a cominciare da quello cerebrale. Purtroppo, la maggioranza dei medici e delle stesse donne rimane indifferente di fronte alla miriade di evidenze sui benefici che gli estrogeni producono alla donna in menopausa o, meglio, anche prima della stessa, durante il climaterio, nel periodo della cosiddetta transizione dall’età fertile alla menopausa che risulta lungo circa quattro anni; per tale motivo è necessario cominciare il prima possibile tale approccio terapeutico per tutelare la salute femminile, consentendo un progetto maggiormente efficace di longevità in pieno benessere.
Recenti studi di fisiologia nell’Università di San Francisco, ove si studia da molti anni, in sperimentazione animale, il rapporto tra ormoni femminili, metabolismo e movimento hanno rilevato, una impennata di attività fisica quando nell’organismo è presente il picco di estrogeni, nei giorni dell’ovulazione; la ragione di tale comportamento è facilmente spiegabile. Le femmine di ogni specie si muovono maggiormente quando il corpo segnala il momento in cui è massima la possibilità di riprodursi. Per accoppiarsi, infatti, bisogna muoversi per essere più visibili, anche dal punto di vista olfattivo, grazie ai feromoni, ed aumentare così la possibilità di congiungersi.
Ma qual è il meccanismo biologico che traduce l’aumento di estrogeni in attività fisica?
La via più probabile è che gli estrogeni attivino i geni in grado di aumentare la dopamina ed attivare il sistema dopaminergico che coordina sia la voglia di fare, sia la capacità e la voglia di muoversi anche e non solo sul fronte sessuale. Infatti, in un gruppo di cavie sane, allegre e vivaci, distinte in due gruppi di cui uno di controllo, è stato somministrato un antagonista degli estrogeni che ne blocca l’azione. In questo gruppo così trattato, rispetto al gruppo di controllo, si sono manifestate sedentarietà, inattività, pigrizia ed incremento di peso. Un gene specifico Mc-4r si attiva e fa produrre proteine utili al movimento quando le cellule nervose sono stimolate dagli estrogeni, mentre rimane inattivo in loro assenza. Questo gene modula, oltre l’attività fisica, anche l’appetito e l’assunzione del cibo regolando così sia il metabolismo, sia la regolazione del peso corporeo.
La rilevanza clinica di questi studi consiste nel parallelismo evidente con la menopausa, ove con la mancanza degli estrogeni si instaura un letargo motorio ed un aumento di peso, mentre le donne in terapia ormonale sostitutiva sono più attive fisicamente, maggiormente in peso forma, con indici metabolici, glicemia e pressione arteriosa eccellenti, ideazione ed attività cerebrale più vivace e desiderio più vivo. Quindi, gli estrogeni risultano un vero e proprio elisir di vita, ormoni della giovinezza, perché inducono la voglia e il gusto di muoversi, di essere attive dal punto di vista fisico e mentale anche in menopausa ed indurre un risultato prezioso per il mantenimento del benessere femminile. Il trattamento ormonale viene utilizzato per migliorare le funzioni cognitive e dell’umore, la depressione, i disturbi del sonno, l’irritabilità, l’osteopenia e l’osteoporosi e per combattere le vampate, i disturbi genito-urinari e la secchezza della vagina, già nella premenopausa. Le donne che scelgono la terapia ormonale sostitutiva sono capaci di pensare oltre il conformismo terroristico ancora imperante e risultano premiate dai migliori risultati in termini di salute e di benessere psico-fisico.
Il più idoneo ed appropriato consulto multi-specialistico di un endocrinologo-oncologo-ginecologo, può decisamente ripristinare il benessere smarrito, altresì, mitigando e risolvendo anche gli altri fastidiosi sintomi endocrino-ginecologici di accompagnamento, oltre alla presenza della acquisita specializzazione in oncologia che ne determina una più corretta impostazione terapeutica in termini di prevenzione oncologica. Consultare un ultraspecialista così completo permetterà una impostazione terapeutica multidisciplinare più appropriata e consona alle esigenze della donna in questa fase della vita, in quanto l’endocrinologo-oncologo-ginecologo è lo specialista più adatto per la conoscenza più inclusiva di tutti gli ambiti di disfunzione presenti in tale età, sia dal punto di vista ormonale, sia metabolico, sia ginecologico e sia in termini di prevenzione oncologica, già dall’epoca del climaterio e successivamente in menopausa.