Il microbiota orale, come quello intestinale, può essere influenzato da molteplici fattori che ne destabilizzano l’equilibrio come infezioni virali, terapie antibiotiche, diete errate che modificano il pH, intolleranze alimentari, alterazioni della risposta immunitaria. Inoltre, è stato recentemente messo in evidenza come, tra i diversi fattori che possono modulare o alterare le funzioni del microbiota, vi siano anche gli ormoni.
L’ipotesi di un’influenza ormonale e la possibilità di differenze di genere, in tale ambito, era già stata formulata in passato poiché le donne hanno più frequentemente problematiche del cavo orale, spesso legate a cambiamenti dei livelli ormonali in gravidanza o menopausa. Infatti, alcuni recenti studi suggeriscono come gli estrogeni, modulando i livelli delle citochine pro-infiammatorie, possano svolgere un ruolo protettivo sul microbiota orale.
La conferma di differenze di genere e l’importanza dei livelli di estrogeni circolanti, è confermata da studi clinici che mettono in evidenza le differenze del microbiota intestinale nel momento in cui i livelli di estrogeni diminuiscono con l’avvento della menopausa. Anche l’incremento del tessuto adiposo e la presenza di uno stato di obesità possono influenzare le caratteristiche del microbiota.
Ulteriori conferme, che l’attività del microbiota sia modulata dalla dipendenza di genere, rivelano delle differenze nella prevalenza dei ceppi di microbiota in modo essenzialmente genere-specifico; infatti, il microbiota del cavo orale può essere influenzato da molteplici stimoli fisiologici oppure da diverse specie batteriche reattive a diversi tipi di stress e ad alterazioni ormonali. È ben noto come lo stress possa influenzare il benessere dell’organismo e rendere il soggetto più suscettibile ad alterazioni immunitarie ed ormonali. È, quindi, interessante sapere come le catecolamine (noradrenalina e adrenalina), note per essere regolate ad esempio durante l’esercizio fisico e aumentate durante i momenti di stress, siano state rilevate nella saliva.
È altresì, ben nota anche l’importanza dei ritmi circadiani nell’omeostasi del microbiota orale; infatti, è stato recentemente dimostrato come le oscillazioni circadiane siano correlate ad una regolazione della composizione e funzione del microbiota orale. Anche, negli ultimi decenni è stato evidenziato che le sostanze presenti nell’ambiente come diserbanti, pesticidi, plastiche, metalli pesanti ed altri contaminanti, hanno la capacità di interferire con le normali funzioni biologiche degli ormoni endogeni. Esiste, quindi, la concreta possibilità che il microbiota possa essere annoverato come un nuovo interesse di studio dell’endocrinologia. Lo studio del microbiota orale e la possibile modulazione da parte degli ormoni con cui il microbiota stesso sembra interagire fortemente, sarà dunque una tematica che avrà sempre maggiore attenzione tra gli endocrinologi e gli odontoiatri per le possibili correlazioni e le prospettive future.