Il Papilloma Virus (HPV) è altamente diffuso in quanto il contagio è prevalentemente sessuale ed insidioso perché scambiato facilmente e prevalentemente tra soggetti asintomatici. Tale messaggio non risulta ancora nitido, ben distinto e dichiaratamente forte anche dopo le campagne contro la diffusione dell’HPV attraverso i media ed il Ministero della Salute che puntano a favorire una presa di coscienza del pericolo a cui ci si espone con un virus che mette tutti a rischio, senza distinzione, causando tumori del collo dell’utero, dei genitali e del faringe.
L’esplosione della diffusione di questa virosi, altamente contagiosa ed a prevalente trasmissione sessuale e interumana, viene spesso sottovalutata dalla comunità e precipuamente dalle donne a cui risulta una comune conoscenza della prevenzione oncologica attraverso lo screening del Pap-Test e non, invece, una accurata conoscenza sulla utilità di valutare, contestualmente a tale test, anche l’HPV-DNA attraverso lo screening HPV con rilevazione del DNA dei 14 genotipi HPV a rischio oncogeno.
Per la prevenzione del cervico-carcinoma è importante effettuare periodici controlli per identificare le lesioni pre-invasive e invasive della cervice uterina che possono essere presenti nell’apparato genitale femminile. Il tumore al collo dell’utero è prevalentemente causato dal virus HPV (Human Papilloma Virus) e si trasmette, quasi sempre, per via sessuale. Il virus provoca un’infezione molto frequente e, pertanto, lo screening HPV risulta importante, necessario e fondamentale.
Il risultato citologico “positivo” richiede un approfondimento diagnostico mediante la video-colposcopia per la valutazione del trattamento successivo più adeguato. L’introduzione dei programmi di screening citologico dagli anni ‘60, ha permesso di ridurre l’incidenza del carcinoma della cervice uterina e la mortalità ad esso correlata del 50-70% la cui efficacia, in particolare,dipende dalla qualità ed efficienza della organizzazione dello screening e dalla completezza osservazionale. I laboratori specialistici,oggi, utilizzano le più moderne e sofisticate attrezzature automatiche che hanno permesso di raggiungere una qualità elevata nell’analisi, nella ricerca e nella tipizzazione dei virus ad alto rischio.
La prevenzione risulta fondamentale per affrontare tutte le malattie sessualmente trasmesse.
Un ulteriore aspetto, ancora molto sottovalutato, nella prevenzione di questa virosi, altamente diffusa, è il vaccino consigliato sia agli adolescenti (ragazzi e ragazze), sia alle donne adulte anche se già trattate dopo un test positivo. Il vaccino è una barriera divenuta sempre più efficace con un nuovo preparato attivo contro i ceppi più insidiosi e che fa salire la copertura anti-HPV al 90%. Esistono oltre 200 tipi differenti di HPV ed alcuni di essi sono classificati come tipi ad alto rischio, poiché ogni anno causano in Italia circa 5000 casi di tumori correlati al papilloma virus. Il bersaglio della prevenzione vaccinale sono le ragazzine di 12-14 anni, possibilmente prima dell’inizio dell’attività sessuale, ma è possibile eseguire un ripescaggio delle donne che non sono state vaccinate, senza un limite di età, certamente fino ai 45 anni, ma anche oltre. Non vi sono controindicazioni. Dal punto di vista immunologico il papilloma virus ha un comportamento particolare perché da questo virus non ci si immunizza mai del tutto dopo una infezione naturale. La nostra risposta anticorpale è sempre scarsa e tardiva; questo significa che gli anticorpi che il nostro organismo produce, dopo il contagio da una persona infetta, non ci immunizzano ma lasciano al virus il tempo di agire. Il vaccino, invece, fa salire la nostra risposta anticorpale di oltre 100 volte.
Il livello di informazione e consapevolezza di tale problema non è ancora sufficientemente alto e manca una consapevolezza delle giovani donne per il proprio futuro e di quello dei propri figli. L’HPV non sceglie quali vittime contagiare, ma tutti possono scegliere di prevenirlo e/o curarlo con una accurata e preventiva consultazione di specialisti preparati. Una appropriata visita specialistica ne evita il contagio o ne previene le possibili cause più insidiose.Più ci proteggiamo attraverso consulti di prevenzione e meno il contagio virale, sempre in agguato, produrrà esiti infausti.