Il carcinoma orale rappresenta il più diffuso dei tumori maligni del cavo orale, spesso si presenta in modo subdolo ed è per questo che frequentemente è intercettato dallo specialista solo in fase avanzata. Sono 378mila i casi nel mondo (IARC-WHO, 2020).
Risulta importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema anche perché una semplice visita è in grado di intercettare precocemente il problema allo stadio iniziale e prima che sia troppo tardi; ma, soprattutto, è indispensabile sensibilizzare l’opinione pubblica verso la prevenzione con una campagna vaccinale anti-HPV, ancora troppo poco conosciuta e pubblicizzata. Risulta quanto mai importante, al fine di prevenire questi tumori, che le persone comprendano l’importanza di individuare, in fase iniziale, le alterazioni della mucosa che possono insorgere nella bocca – come ad esempio – la presenza di macchie bianche e/o rosse che possono potenzialmente trasformarsi in una patologia neoplastica.
Ma quale è il ruolo dell’Hpv in questi casi?
Ogni anno si contano 690mila casi di cancro attribuibile ad infezioni globali da papilloma virus. Molte persone si preoccupano o associano l’infezione da papilloma virus a quello della cervice uterina, ma in realtà questo fattore può essere determinante anche in altri distretti del corpo umano. Si contano circa 42mila casi di tumore dell’orofaringe legati all’HPV e 6mila casi che affliggono il cavo orale.
Se intercettiamo precocemente queste lesioni (papillomi, condilomi, etc.) si evita che questo fattore di rischio possa portare alla formazione di un carcinoma. Pertanto, una condizione importantissima per la prevenzione può arrivare dal vaccino. Infatti, nel 2020 la FDA (Dipartimento della Salute degli Stati Uniti d’America) ha aggiunto tra le indicazioni per il vaccino 9-valente per il papilloma virus anche la prevenzione del carcinoma orale e orofaringeo. Una visita multi-specialistica completa può facilmente evidenziare le opportune strategie di prevenzione, diagnosi e cura.