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La Sindrome Metabolica

Nell’ultimo secolo il nostro modo di alimentarci è sicuramente cambiato e se per certi versi abbiamo molto migliorato le condizioni di vita, per altri stiamo utilizzando il benessere in modo inappropriato, contribuendo all’insorgenza delle più comuni malattie. Infatti, nel mondo occidentale quasi un quinto della popolazione si ritrova nella condizione nota come Sindrome Metabolica. Questa sindrome si associa spesso a sovrappeso, obesità e insulino-resistenza, dislipidemia e ipertensione arteriosa.

É risaputo che obesità e sovrappeso vanno a braccetto, per così dire, con molte patologie come quelle cardiovascolari, diabete, malattie cronico degenerative ed alcuni tumori, in particolar modo quello della mammella, del colon-retto e dell’endometrio.
Nelle persone in sovrappeso ed obese, oltre al fatto che il cuore viene sottoposto ad un lavoro eccessivo, si verifica la modificazione dei livelli di alcuni ormoni e di altre sostanze prodotte dall’organismo stesso, in grado di aumentare l’insorgenza delle malattie menzionate. Questo quadro in genere porta allo sviluppo di quella che viene definita resistenza insulinica, cioè l’incapacità dell’insulina di svolgere i suoi effetti ormonali sulle cellule bersaglio. Normalmente l’insulina che circola nel sangue è in grado di mantenere in uno stretto intervallo i valori della glicemia (zucchero), facendo assorbire alle cellule il glucosio presente nel sangue e facendo in modo che queste riescano ad ottenere l’energia necessaria per la loro sopravvivenza. Quando ci si ritrova in una condizione di insulino-resistenza, le cellule diventano meno sensibili all’azione di questo ormone e non sono più in grado di catturare adeguatamente il glucosio determinando una condizione di iperglicemia. La resistenza insulinica, inoltre, porta all’aumento della quantità di grassi nel sangue, l’aumento del colesterolo favorendo l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

La presenza contestuale, in uno stesso soggetto, di una o più condizioni descritte porta ad una riduzione dell’aspettativa di vita e, pertanto, è di fondamentale necessità valutare tempestivamente tali condizioni con un esperto endocrinologo senza sottovalutarne i sintomi.

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