Mangiare meno per vivere più a lungo è la considerazione a cui è giunta la conclusione di un nuovo studio condotto, nei modelli animali, da alcuni ricercatori americani e cinesi e pubblicato sulla rivista ‘Cell’.
Una dieta ipocalorica, infatti, aiuta a ridurre i livelli di infiammazione in tutto il corpo, a ritardare l’insorgenza di malattie legate all’età e, quindi, a vivere più a lungo. Lo studio dimostra come una restrizione calorica possa proteggere le cellule dall’invecchiamento.
Sapevamo già che la restrizione calorica aumenta la durata della vita, ma ora sono stati dimostrati tutti i cambiamenti che si verificano a livello di ogni singola cellula, come sostenuto dagli autori dello studio.
L’invecchiamento è il più alto fattore di rischio per molte malattie umane, tra cui il cancro, la demenza, il diabete e la sindrome metabolica. La restrizione calorica ha dimostrato, nei modelli animali, di essere uno degli interventi più efficaci contro queste malattie legate all’età ed al conseguente invecchiamento.
La scoperta principale di questo studio è stata che l’aumento della risposta infiammatoria durante l’invecchiamento potrebbe essere sistematicamente repressa dalla restrizione calorica.
Le valutazioni espresse in questo importante studio su modelli animali dimostrano le modificazioni cellulari che sottendono all’invecchiamento e correlano con i dati sull’uomo in relazione allo stile di vita adottato, oltre che specificano, ulteriormente, quanto conosciuto a livello endocrino-metabolico.
Risulta utile, quindi, rammentare che una valutazione clinica per la prevenzione delle malattie cronico-degenerative ed endocrino-metaboliche sia necessaria presso lo specialista endocrinologo, unico profondo conoscitore dell’omeostasi endocrino-metabolica, al fine di riconsiderare che il proprio benessere e la propria longevità sono un unico, prezioso bene insostituibile ed irrinunciabile.