Le donne costruiscono il loro patrimonio osseo fino all’età di 20 anni e tendono a mantenerlo costante durante tutta la vita fertile.
Quando inizia la menopausa, inizia anche a diminuire la massa ossea: la carenza di estrogeni condiziona in modo significativo il processo di rimodellamento osseo, cioè il processo attraverso il quale l’osso vecchio viene rimpiazzato dal nuovo, in un continuum che ha l’obiettivo di mantenere l’osso sano.
Il rimodellamento interessa tutte le superfici dell’osso, ma soprattutto la parte più interna. In condizioni normali, la porzione di nuovo osso sintetizzato durante il rimodellamento è esattamente uguale a quello rimosso.
Mentre con la menopausa si assiste a una perdita del 2-3 per cento l’anno, che interessa soprattutto la parte interna dell’osso.
Per questo, dopo pochi anni, ci può essere, oltre alla perdita di massa ossea, anche un cambiamento di conformazione scheletrica generale, con una maggior fragilità ossea e un conseguente aumento del 50 per cento del rischio di fratture.