Secondo uno studio cinese recentemente pubblicato su una importante rivista internazionale del settore, le donne che soffrono di un’insufficienza ovarica precoce presentano più spesso sintomi più fastidiosi legati alla menopausa rispetto alle donne che entrano in menopausa naturale e l’intensità degli stessi sintomi che le affligge è in alcuni casi molto maggiore.
L’insufficienza ovarica precoce è definita come la cessazione della funzione ovarica che porta alla menopausa prima dei 40 anni. Questa patologia è associata a maggiori rischi per una serie di co-morbilità a lungo termine, tra cui l’osteoporosi, le malattie cardiovascolari, i disturbi dell’umore, il deterioramento cognitivo e la disfunzione sessuale. Essa, altresì, può accompagnarsi ad un’aspettativa di vita più breve.
Nello studio, i ricercatori hanno valutato i sintomi della menopausa in circa 300 (trecento) donne cinesi con una insufficienza ovarica precoce e li hanno confrontati con quelli presentati da donne che hanno avuto una menopausa naturale. Ebbene, gli esperti hanno osservato che le donne con insufficienza ovarica precoce sperimentano un’alta prevalenza di sintomi della menopausa, specialmente quelli raccolti nel dominio psicologico e sessuale, e che questi sintomi sono spesso più gravi di quelli presentati dalle donne in menopausa naturale. I sintomi che possono essere più severi includono sbalzi d’umore, vampate di calore, insonnia, affaticamento e disfunzione sessuale, con secchezza vaginale, dispareunia e diminuzione della libido.
Sulla scorta di questi risultati, i ricercatori suggeriscono che gli operatori sanitari dovrebbero essere più consapevoli delle complicazioni psicologiche e dei rischi di disfunzione sessuale nelle donne con insufficienza ovarica precoce e dovrebbero parlarne con le pazienti per identificare le migliori opzioni di gestione del problema. È importante notare che, indipendentemente dalla prevalenza o dalla gravità dei sintomi, le donne con insufficienza ovarica precoce dovrebbero ricevere subito la terapia ormonale sostitutiva, a meno che non vi siano controindicazioni al suo utilizzo, al fine di mitigare i potenziali effetti negativi sulla salute a lungo termine, tra cui le fratture, le malattie cardiache, il deterioramento cognitivo e la mortalità precoce, oltre ai disturbi dell’umore e alle disfunzioni sessuali.
Non vi è chi non veda che l’assunzione di una conoscenza più adeguata da parte della donna sulla menopausa sia precoce, sia naturale, anche attraverso l’educazione sanitaria specifica, la debba indirizzare verso un endocrinologo-ginecologo che, con un approccio medico plurispecialistico precoce ed immediato, ne inquadri adeguatamente la vulnerabilità metabolica ed ormonale al fine di acquisirne il ripristino del pieno benessere ed equilibrio psico-fisico.